Uno dei concetti chiave del metodo Montessori é quello di dare la libertà al bambino, ma cosa significa? Spesso questo concetto é stato frainteso con il “lasciar fare” tutto cio’ che il bambino vuole, ma il concetto di Montessori é lungi da ciò.
Libertà non significa lasciar fare al bambino tutto cio’ che vuole, senza limiti, ma lasciargli esprimere i propri bisogni, i suoi impulsi interiori, dandogli la possibilità di scegliere (l’attività da fare, cosa mangiare, cosa indossare e via dicendo), entro i limiti delle sue capacità.
Quando l’adulto deve intervenire allora? E quando invece no? Sono domande che i genitori mi pongono tutti i giorni nel mio corso Montessori per genitori on-line.
E’ vero, infatti, che la regola del “non-intervento” é per il genitore la piu’ difficile da mettere in pratica. L’istinto ci spinge a intervenire continuamente: “non fare questo, fai cosi che é meglio, stai attento, dì così, dì cosà…”
Il bambino, invece, ha bisogno di lasciare che il proprio maestro interiore lo guidi, egli sa cosa deve fare per crescere e imparare. Il bambino ha bisogno di sperimentare da solo e per farlo gli serve la nostra fiducia e non le nostre parole.
Nella vita di ogni giorno, vi consiglio allora, prima di intervenire verso il bambino di porvi le domande seguenti che vi aiuteranno a capire se il vostro intervento é necessario oppure se é un ostacolo alla crescita del bambino.
Il limite della libertà del bambino deve essere il rispetto degli altri, di sé stesso (e quindi anche nella propria sicurezza) e dell’ambiente.
Chiedetevi allora:
- Mio figlio sta disturbando gli altri con i suoi gesti?
- Puo’ farsi seriamente male con cio’ che sta facendo?
- Sta danneggiando l’ambiente?
Se la risposta é no, significa che il vostro intervento non é necessario, anzi sarà dannoso.
Evitate quindi di interrompere e disturbare il bambino con gesti o parole quando ciò che sta facendo non lede a se stesso, agli altri o all’ambiente.
Facciamo un esempio pratico… un bimbo che “gioca” con l’acqua, si lava e rilava le mani o riempie e svuota in continuazione un contenitore sotto il flusso d’acqua del rubinetto. Ci viene voglia di fermarlo, perché si bagna, bagna dappertutto e consuma l’acqua.
Chiediamoci allora: sta facendo male a se stesso? No, gli abiti bagnati si cambiano. Ad altre persone? Nemmeno. All’ambiente? Direi di no: l’acqua si asciuga. Lasciamolo allora fare, é il suo maestro interiore che sta agendo e spingendolo a fare quel lavoro.
Cerchiamo invece di osservare e analizzare il suo comportamento: é chiaro che il suo interesse va verso l’acqua e il travaso con l’acqua.
Pensiamo quindi ad offrirgli l’occasione di svolgere quest’attività preparandogli i travasi con i liquidi così non consumerà l’acqua del rubinetto.
Possiamo proporgli il lavoro, una volta che l’abbiamo preparato, spiegandogli che l’acqua é un bene prezioso che non va sprecato, ma che può continuare a lavorare con l’acqua con il materiale preparato apposta per lui. Lasciate questo materiale a sua disposizione nell’ambiente in modo che possa scegliere liberamente quando accedervi.
Troverete la spiegazione di come proporre questa e tante altre attività nei miei libri sul Metodo Montessori a casa.
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e tutta la spiegazione sulla teoria e pratica del metodo Montessori nel mio corso per genitori on-line.
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