La dott.ssa Montessori ha creato un materiale apposito per imparare i colori e per allenare alla percezione della differenza tra le diverse tonalità: le spolette dei colori (così chiamate perché ricordano gli antichi oggetti in legno attorno ai quali erano avvolti i fili di tessuto colorati).
Si possono trovare in commercio su siti specializzati (disponibili nel ns store on line), oppure si possono realizzare in casa. Prendete delle tavolette di legno e coloratele con tempera o acrilico, oppure ritagliate le cartelle colore RAL che trovate nei negozi di fai da te, oppure avvolgete intorno alle tavolette di legno dei fili da ricamo.
In questa fase (a partire da 18 mesi) potete proporre al vostro bambino la prima scatola di spolette montessoriane (relativa ai colori primari) e introdurre la lezione in tre tempi della Montessori.
La dottoressa descrive il nuovo concetto di “lezione” dividendola in tre parti: nella prima l’insegnante mette in comunicazione il bambino con il materiale e lo “inizia” al suo uso; nella seconda interviene per aiutare il bambino che è già riuscito nei suoi esercizi con il materiale a distinguere la differenza tra le cose e ad apprenderne la nomenclatura.
La lezione in tre tempi si articola in questa maniera (prendiamo l’esempio della lezione sui colori primari):
1.Inizialmente attirate l’attenzione del bambino sull’oggetto invitandolo a guardare e a sedersi con voi. Mostrategli poi la prima spoletta dicendogli “È rosso”, sottolineando con voce forte e chiara la parola “rosso”.
Fate lo stesso per gli altri due colori, lasciando che tocchi il materiale. Potete ripetere più volte la parola chiave con modulazioni di voce diversa, ma sempre in modo chiaro.
È importante che nessuna altra parola venga pronunciata in associazione al colore. Per esempio, dire “La spoletta è rossa” è sbagliato, perché l’obiettivo è provocare l’associazione tra l’idea astratta del colore e il nome, quindi altre parole possono essere fuorvianti.
2. La seconda fase è quella della verifica. Lasciate trascorrere qualche momento di silenzio tra la prima e la seconda fase, poi provate a vedere se il bambino ha assorbito il concetto o le parole che gli avete detto.
Per esempio chiedetegli “Dammi il rosso”, oppure “Qual è rosso?”, e attendete la sua reazione. Se il bambino ha capito, continuate pure con gli altri due colori, mettendo sempre l’accento sulla parola chiave senza mischiare altri concetti (senza dire, per esempio, “Dammi la spoletta rossa”).
Se invece vi accorgete che il bambino non ha assorbito il concetto, non correggetelo. Provate a chiedergli il secondo colore e se non avete risposte, sospendete l’esercizio senza fare commenti.
Significa che non è il momento adatto per lui per riuscire in quest’associazione psichica. Ripetete in un altro momento la lezione ripartendo dalla prima fase. Correggendolo, rischiereste che le vostre parole suonino come un rimprovero e che restino nella sua mente più di quelle che volevate insegnargli. Inoltre, diminuireste la sua fiducia in sé stesso e rischiereste di indurre in lui un’ansia da prestazione.
Il silenzio attivo è spesso molto più utile delle parole.
3.La terza fase è un ulteriore, rapida verifica della seconda fase. Chiedete per esempio “Com’è questo?”, indicando la spoletta rossa, e lui se ha assorbito il concetto risponderà “Rosso”. Se risponde in modo corretto potrete considerare terminata con successo la lezione. Se pronuncia in modo insicuro o incorretto il vocabolo, ripetetelo in maniera corretta sotto forma di domanda: “Come? Rosso?”.
Quando la lezione sarà giunta al termine, e il concetto appreso, potrete allenare il bambino al riconoscimento dei colori con questa attività.
Sparpagliate sul tappeto di lavoro i tre colori primari in due esemplari. Chiedete al bambino “Qual è rosso?”. Lasciate che lo cerchi e poi dite “Dov’è l’altro rosso?” chiedendogli di sovrapporre le due spolette. Guidatelo nella stessa maniera per gli altri colori.
Quando sarà sicuro, potete aumentare ulteriormente la difficoltà. Mettete un solo esemplare sul tappeto e le altre tre spolette su un altro tappeto o un tavolo, a distanza di almeno 3-4 metri. Davanti al primo esemplare, chiedete al bambino “Qual è rosso?”. Invitatelo poi ad andare al secondo tavolo, prendere il rosso e sovrapporlo alla prima spoletta: “Prendi l’altro rosso”. Dovrà riconoscere il colore non perché è uguale a quello che ha davanti, ma perché ne ha interiorizzato il concetto.
È un esercizio molto interessante da fare ogni volta che aggiungete dei colori alle conoscenze del bambino. Quando sarà più grande, potrete farlo chiedendogli di distinguere non più i colori ma le sfumature dello stesso tono.
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Una risposta.
[…] LE SPOLETTE DEI COLORI: ovviamente esistono anche tanti materiali già pronti e stupendi dedicati all’appaiamento dei colori. Utilissime dai 2 anni le spolette dei colori. La prima scatola di spolette da proporre è quella da 6, con 3 coppie di spolette dei colori primari. Man mano che il bambino imparerà a riconoscere i colori, a chiamarli col giusto nome e ad appiarli si passa agli altri colori, fino ai 4-5 anni, età in cui si può proporre la scatola con tutte le diverse sfumature dei colori. Se volete approfondire l’argomento, qui trovate i consigli di Montessori 4 You. […]