Il gioco simbolico e il cesto dei travestimenti

Carnevale è in arrivo e iniziamo a cercare il travestimento perfetto per i nostri bambini. Travestirsi è una delle attività preferite dai bambini e non solo durante il Carnevale!

Approfittiamo allora del fatto che in questo periodo i negozi sono pieni di accessori da usare per i travestimenti per preparare una cesta dei travestimenti, da lasciare a disposizione del nostro bambino durante tutto l’anno.

Vedremo come tra un attimo, prima capiamo insieme qual è il senso di questa attività.

Questo articolo è tratto dal libro “Come liberare il potenziale del vostro bambino 3-6 anni” di Daniela Valente

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Il gioco simbolico

Il gioco simbolico è stato studiato dallo psicologo Jean Piaget.

Si può osservare nel bambino a partire dai 18-24 mesi, periodo nel quale acquisisce la capacità rappresentativa, divenendo capace di rappresentare mentalmente cose, oggetti e persone che conosce senza la loro presenza.
Attraverso il gioco simbolico, il “far finta di…”, potrete aumentare le sue capacità linguistiche in diverse situazioni, insegnandogli non solo nuovi vocaboli, ma anche come utilizzarli, come avviene il dialogo tra due o più persone, la sequenza domanda-risposta, nonché le buone maniere.

Potete proporre al bambino delle situazioni, ma lasciate che sia lui a scegliere il tema del gioco simbolico.

Solitamente i bambini amano imitare i genitori e immergersi in giochi di ruolo che li impersonifichino.

La bambina o il bambino che vede spesso la mamma che cucina e stira, vorrà fare la stessa cosa; quello che vede il genitore andare al lavoro e ritornare dopo varie ore, vorrà “andare a lavorare” e via dicendo.

Proponete solo situazioni reali, fino ai 6 anni lasciamo da parte fate, streghe e folletti: il bambino ha bisogno di riconoscersi in situazioni reali e costruire il proprio mondo attorno a sé.

A quest’età non sa ancora distinguere tra mondo reale e fantastico.

Attraverso il gioco simbolico, inoltre, il bambino contestualizza gli oggetti scoperti con le attività precedenti, come durante il gioco euristico (di cui abbiamo parlato QUI), e comprende perché gli adulti fanno determinate cose, dando un nuovo senso e significato alle situazioni che vive ogni giorno.

È in grado di immaginare che una scatola sia un garage e di superare gli stereotipi legati al genere proposti dalla nostra società.

Non abbiate timori, dunque, se vostro figlio vuole fingersi una mamma con il proprio neonato o viceversa vostra figlia vuole fare il papà.

Il cesto dei travestimenti

Con il cesto dei travestimenti il bambino potrà continuare a inscenare da solo le storie dettate dalla fantasia.

Prepararlo è molto semplice. Vediamo come:

in una cesta o scatola mettete a disposizione capi d’abbigliamento che non usate, sia femminili che maschili, aggiungete accessori come occhiali da sole, una borsetta, bracciali, foulard, cappello da baseball, bandana, cintura e aggiungere articoli che possa usare per rappresentare figure particolari, come un cappello da cuoco o la borsa del dottore.

Non dimenticate i vecchi costumi di Carnevale diventati magari troppo piccoli per le feste o che magari non vuole più indossare, ma che possono essere reinventati con altri accessori e usati in casa.

Quando giocate insieme travestitevi insieme a lui, fa par te del gioco.

Lasciate però che combini i capi d’abbigliamento secondo la propria fantasia e che si vesta da solo, aiutandolo ma senza sostituirvi a lui.

In questo modo l’attività si trasforma anche in un allenamento di vita pratica (approfondisci QUI).

Il gioco drammatico

Un’ulteriore evoluzione del gioco simbolico è costituita dal gioco drammatico: la messa in scena di una storia.

Quest’attività può essere presentata a uno o più bambini quando conoscono “le regole” del gioco simbolico, comprendendo cosa significhi mettersi nei panni di qualcun altro.


Mentre nel gioco simbolico il copione è totalmente aperto e libero, nel gioco drammatico lo scopo è mettere in scena una storia che il bambino conosce: un libro che avete letto insieme più volte; un cartone che è solito vedere; una fiaba che gli raccontate spesso.


Decidete all’inizio del gioco chi copre i vari ruoli e procedete con il seguire il “copione” della storia.

Per rendere le vostre scene teatrali ancora più reali e divertenti, potete usare piccoli travestimenti per inscenare i vari personaggi.


Quest’attività può anche essere proposta attraverso l’uso di bambole, figurine, peluche, personaggi Lego o burattini.

Sarà più facile per lui mettere da parte la propria timidezza e acquistare fiducia in sé attraverso l’uso di una raffigurazione, soprattutto nel caso che vogliate mettere in scena una storia per aiutarlo a superare una sua difficoltà, come andare per la prima volta dal dentista.


Questo gioco, oltre che arricchire il linguaggio verbale, aiutare la libera espressione e la corretta dizione delle parole – come il precedente – e aggiunge lo scopo di rafforzare la fiducia in sé stesso.

Questo articolo è tratto dal libro “Come liberare il potenziale del vostro bambino 3-6 anni” di Daniela Valente

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