Il decalogo del genitore Montessoriano da 3 a 6 anni

Il mio decalogo del genitore montessoriano 3-6 anni di Daniela Valente

tratto dal libro “Come liberare il potenziale del vostro bambino – Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori 3-6 anni”.

1. Abbiate fiducia nel bambino

Fidatevi del bambino e lui crederà in sé stesso. Sicuramente gli capiterà di sbagliare, romperà qualcosa, sporcherà, ma non capita anche a voi di fare lo stesso? Eppure se il bambino sporca lo rimproveriamo, se lo fa un adulto, puliamo e basta. Il bambino ha bisogno di fare per imparare e ha bisogno anche di sbagliare. Mostrategli allora che vi fidate di lui, che credete che possa fare le cose da sé. Se sbaglia, se rompe, siate pronti a consolarlo invece di rimproverarlo. Il dispiacere di aver fallito sarà sufficiente per insegnarli a fare più attenzione.

Non ditegli mai “Questo no perché non lo sai fare”, piuttosto, se si tratta di un’azione pericolosa, spiegategli il pericolo e aiutatelo a far da sé in modo che non si faccia male.

decalogo del genitore Montessori da 3 a 6 anni

Un bambino che crede in sé stesso, non avrà paura di tentare né di fallire. Queste sono le basi per imparare e crescere. Per credere in sé stesso, il bimbo ha bisogno che voi per primi crediate in lui.

Noi vedremo come il bambino lavori da sé al proprio perfezionamento. La strada giusta gli è indicata non solamente dagli oggetti che adopera, ma altresì dalla possibilità di riconoscere da soli i propri errori per mezzo di questi oggetti.

M. Montessori, “Il bambino in famiglia”

2. Aiutate il bambino a fare da solo

Il più grande errore che un genitore possa fare è quello di sostituirsi al bambino. Aiutatelo invece a fare da sé, siate al suo fianco quando ha bisogno di voi e ritiratevi nell’osservazione quando vuole semplicemente provare a far da solo.

Oltre ad aiutarlo, bisogna anche che gli lasciate la possibilità di agire in autonomia, persino quando questo non rientra nei vostri piani: il bimbo non può capire che oggi volete che si metta da sé i pantaloni ma il giorno dopo no perché siete di fretta. Quando vorrà fare qualcosa che non è ancora in grado di fare, lasciatelo comunque provare, senza intervenire, a meno che non sia lui a chiedere aiuto.

Nessuno ama essere osservato o criticato quando è alle prese con qualcosa di nuovo e per il bambino è la stessa cosa. Ha bisogno di fare, di interiorizzare i movimenti e i concetti, ha bisogno di provare, non di ascoltare voi che gli spiegate come deve fare. Al contrario dell’adulto, che impara attraverso l’ascolto e l’analisi, il bambino impara attraverso l’azione.

decalogo del genitore Montessori da 3 a 6 anni

Il bambino che non vuole fare da solo è un bambino impaurito: gli è stato detto “Non sei capace”, “Non riesci” e non ha più nemmeno voglia di provare. Evitate assolutamente questi modi e spronatelo dicendogli “So che puoi farcela da solo. Se poi non riesci, ti aiuto io”.

Bisogna assecondare quanto più è possibile il desiderio di attività del bambino; non servirlo, ma educarlo all’indipendenza.

M. Montessori, “Il bambino in famiglia”

Chi è servito invece di essere aiutato, in certo modo è leso nella sua indipendenza.

M. Montessori, “Educazione alla libertà”

3. Rispettate il gioco del bambino e i suoi momenti di concentrazione

Il gioco è il lavoro del bambino, attraverso ciò impara e cresce. Rispettate i suoi momenti di concentrazione, lasciatelo lavorare senza interromperlo, nemmeno con commenti, finché non avrà finito. Cercate il più possibile di lasciargli terminare quello in cui è impegnato. Se proprio dovete interromperlo, spiegategliene la ragione e avvisatelo per tempo. In fondo neanche voi amate essere interrotti a metà di un lavoro.

decalogo del genitore Montessori da 3 a 6 anni

È importante che possa scegliere da sé la propria occupazione, il proprio gioco: il bambino sa di cosa ha bisogno. Il vostro compito è quello di ricercare e offrire dei materiali e dei giochi di qualità.

Quando comprate un gioco nuovo chiedetevi cosa il bambino possa farci, se esso presenta opportunità di sperimentazione aperta, se è fatto di materie di buona qualità. Spesso i giochi che a noi adulti sembrano più belli, sono quelli che annoiano più velocemente il bambino. Quelli più apprezzati dal bambino sono quelli che presentano molteplici opportunità di gioco, in cui egli può inventare da sé una personale
maniera di giocare, che lasciano spazio alla sua fantasia, come le costruzioni o le bambole.
Ricordate poi di limitare il numero di giochi e libri a disposizione facendoli ruotare a seconda dell’interesse momentaneo e del periodo sensitivo.

Vi sono nell’individuo esigenze intime, per le quali mentre egli si abbandona ad un lavoro misterioso, si richiede la completa solitudine, la separazione da tutto e da tutti. Nessuno può aiutarci a raggiungere quest’intimo isolamento che ci rende accessibile il nostro mondo più celato, più profondo, tanto misterioso, quanto ricco e pieno. Se altri ci si immischia, interrompe e perciò distrugge. Questo raccoglimento che si ottiene liberandosi dal mondo esterno, deve provenire dalla nostra stessa anima, e ciò che è intorno a noi non può influire in nessun modo fuorché con l’ordine e con la pace.

M. Montessori, “Il segreto dell’infanzia”

 

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4. Rispettate i tempi del bambino

Le azioni compiute dal bambino hanno un tempo diverso da quello degli adulti, non dovete pretendere che sia diversamente. Il bambino non solo vive le cose a modo suo, ma sta attuando un processo di crescita e di apprendimento. Pensate a quanto tempo impiega una persona a costruire una frase in una lingua nuova che sta imparando.
Lo stesso concetto vale per ogni azione compiuta dal bambino, visto che sta imparando a farla e non può essere veloce come voi.
Mettendogli fretta, spesso si ottiene l’effetto contrario e diminuisce la motivazione del bimbo. Rispettate la sua lentezza, siate pazienti pensando che ogni minuto che attendete è un minuto che donate a vostro figlio per apprendere.

Noi non possiamo sapere le conseguenze di un atto spontaneo soffocato quando il bambino comincia appena ad agire: forse noi soffochiamo la vita stessa.

M. Montessori, “La scoperta del bambino”

5. Fatelo sentire importante

decalogo del genitore Montessori da 3 a 6 anni

A volte, inconsciamente, poniamo il bambino a un livello inferiore rispetto agli adulti: quando parla non gli viene data attenzione, le sue richieste o la sua opinione non sono prese in considerazione. Ciò lo fa sentire poco importante, minando la sua autostima.
Trattate invece il vostro bambino con rispetto e fatelo sentire un membro della vostra famiglia, spiegategli le decisioni che vengono prese in seno alla famiglia e chiedete la sua opinione. Fate in modo che, quando possibile, abbia anche lui voce in capitolo nelle decisioni familiari.

Dio ha creato il bambino più meraviglioso di quanto si è pensato.

M. Montessori, “Dio e il bambino e altri scritti inediti”

Quando costringiamo i figli a obbedire con la forza, con le minacce o le punizioni li facciamo sentire impotenti.

Alfie Kohn, “Amarli senza se e senza ma”

6. Regolate e limitate l’accesso alla televisione e ai videogiochi

Prima dei due anni avevamo escluso tablet e televisione, dopo i tre anni invece possono essere introdotti nella vita del bambino, stando però attenti al momento e alla quantità di tempo da dedicarvi: la televisione deve rimanere un momento di relax, un’eccezione nella vita del bambino. Essa infatti non sviluppa le sue capacità celebrali, mettendolo in una posizione passiva.

Abbiate cura nello scegliere quello che gli fate vedere: gran parte dei programmi non sono adatti per un bimbo piccolo, sono stati pensati da adulti per adulti. Evitate di mostrare al bambino programmi come il telegiornale o i cartoni animati interrotti di continuo dalla pubblicità.

La mente del bambino è ancora molto sensibile e assorbente, sicuramente non vogliamo che assorba pubblicità create per inculcargli stereotipi commerciali della società consumista. Fate una scelta: pochi cartoni alla volta tra cui il bambino possa scegliere cosa vedere, magari dividendo le sessioni in più parti: metà oggi, metà domani. La televisione deve rimanere un mezzo per riposare il bambino quando è stanco di lavorare, non un sostituto del lavoro. Evitatela assolutamente la mattina, mentre mangiate e la sera prima di dormire. I tablet sono un fantastico strumento di apprendimento, però non conosciamo ancora le conseguenze a lungo termine. Il bambino ha bisogno di cose reali, di toccare e sperimentare.

decalogo del genitore Montessori da 3 a 6 anni

È vero che i tablet interagiscono con l’utente, ma l’esperienza resta comunque lontana da quella fornita dal gioco vero e proprio. Scegliete solo applicazioni che siano adatte alla sua età, didattiche e con le quali sia possibile interagire. Non è ancora il momento per il bambino di avere un proprio computer o tablet, che deve rimanere una sorta di eccezione, non una regola. Nonostante le aziende produttrici ci dicano che i tablet sono educativi, ricordate che a quest’età il bambino ha soprattutto bisogno di manipolare con i propri sensi oggetti a tre dimensioni. Limitatene quindi l’uso, il tablet – come i videogiochi – può portare velocemente a una forma di assuefazione.

Le condizioni che più verosimilmente nuocciono all’apprendimento precoce comprendono un’eccessiva esposizione alla televisione, l’impotenza appresa e la scarsa attività fisica.

John Medina, “Naturalmente intelligenti”

7. Prendetevi costantemente cura dell’ambiente

Il bambino cresce e diventa sempre più indipendente, ha sempre meno bisogno del vostro tempo, perché adesso è capace di fare molte più cose da solo. Prendetevi cura dell’ambiente: esso deve essere sempre ordinato e pulito. Controllate che tutti i giochi e i
materiali siano integri, che non manchino dei pezzi e che siano ben riordinati al loro posto. Insistete con il bambino perché riordini e vi aiuti nel farlo, ma sappiate che siete voi i custodi dell’ambiente – che deve corrispondere sempre all’età e alla taglia del bambino – facendo in modo che cresca con lui.
Non utilizzate ceste o bauli per riordinare i giochi, creano un ordine solo apparente. Create invece un posto per ogni materiale che deve essere inserito in un vassoio, cesto o scatola apposita. Se non avete molto spazio a disposizione, limitate i giochi e i materiali invece di impilarli per creare spazio: il bambino ha più bisogno di ordine che di quantità.

La grande azione che noi possiamo esercitare sui bambini ha come mezzo l’ambiente; perché il bambino assorbe l’ambiente, prende
tutto dall’ambiente e lo incarna in se stesso. Con le sue infinite possibilità egli può divenire il trasformatore dell’umanità così come ne è il creatore.

M. Montessori, “La mente del bambino”

 

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8. Siate coerenti

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Nella vita quotidiana con il vostro bambino devono esserci delle regole, non delle eccezioni. Siate coerenti con le vostre decisioni, in modo da non confonderlo. Egli rispetterà le regole se sono poche, logiche e sempre uguali. Fate in modo che siano conosciute a tutti i membri della famiglia, compresi nonni, baby-sitter o chi altro si occupa del bambino in modo da non creare confusione. Ciò gli darà sicurezza, egli sa di essere libero di fare e muoversi all’interno dell’ambiente creato dalle regole sviluppando quella che la Montessori definiva autodisciplina.

La base di una ‘regola del cervello’: fate in modo che i sì siano sì e i no siano no. La coerenza, inoltre, non deve riferirsi solo alla costanza, bensì anche a tutte le persone vicine al bambino. Mamma, papà, tata, i genitori acquisiti da un nuovo matrimonio, i nonni, gli zii, tutti devono allinearsi sia alle regole di casa sia alle conseguenze in caso di disobbedienza.

I genitori che pongono limiti chiari e coerenti spiegandone sempre le ragioni producono in genere figli dotati di senso morale.

John Medina, “Naturalmente intelligenti”

9. Siate sinceri

Il bambino ha bisogno di voi, ha bisogno di potersi fidare di voi. È un processo lungo che si ottiene con la costanza, per questo non dobbiamo mai mentire ai nostri figli. Siate sinceri anche nel parlare con lui dei vostri sentimenti. A questa età ha bisogno di capire perché siete tristi, felici, arrabbiati o stanchi.
Il fatto di spiegargli le vostre emozioni gli insegnerà, da un lato a mettere un nome anche alle proprie, dall’altro a capire che ognuno ha diritto di provare e avere certe reazioni. Quando credete di esservi comportati in modo ingiusto o non appropriato nei suoi riguardi, diteglielo e imparate a scusarvi: creerete una relazione di parità e gli insegnerete a fare lo stesso.
Un bambino è in grado di capire molto più di quanto ci aspettiamo. Spiegategli le cose con parole semplici ma ditegli sempre la verità; non inventate storie che a voi sembrano più facili da comprendere. Non promettetegli neppure ciò che non potete mantenere.
Per esempio, se vuole andare al parco, mai dire “Andiamo dopo” se sapete già che non è possibile.

Il bambino è sensibile a un punto estremo, impressionabile in modo tale che l’adulto dovrebbe sorvegliare tutti gli atti e le parole, perché esse gli rimangono scolpite nella mente.

M. Montessori, “Il bambino in famiglia”

10. Siate disponibili

I figli sono le persone più importanti della nostra vita. Nel nostro mondo moderno, però, spesso siamo talmente presi con le attività quotidiane, combattuti tra il tempo che dobbiamo dedicare al lavoro, alla cura della casa e a qualche attività per noi stessi che a volte il tempo per stare con i propri figli è davvero poco.

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Cercate di cambiare le vostre priorità quando il bambino vi chiede di giocare o di passare del tempo con lui: molte cose possono attendere, ma il tempo dedicato ai nostri bambini è prezioso e non tornerà più.
Presto diventeranno grandi e probabilmente non avranno più voglia di stare con mamma e papà, preferendo gli amici.
Approfittate quindi di ogni istante di amore che vi donano e che potete offrirgli.

Così noi, quando il bambino ci si rivolge col suo cuore e si fissa a chiedere nutrimento all’anima nostra, dovremmo sempre essere pronti, come oggetti passivi, nel senso di non sottrarci mai per nostro egoismo alle necessità del bambino; ma corrispondendo con tutte le intime attività per riflettere su lui i raggi luminosi di cui ha bisogno la sua anima pura, e non ancora adatta alla vita…

M. Montessori, “Educazione alla libertà”

 

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Una risposta.

  1. Ilenia Di Nallo ha detto:

    Grazie mille questo sito mi ha aiutato tanto

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