Perchè scegliere il metodo Montessori
19 gennaio 2014 | di Federica Mormando
Il metodo di Maria Montessori, o almeno il corretto uso di materiale didattico montessoriano per l’infanzia, è indicato per tutti i bambini , anche per quelli ad alto potenziale intellettivo.
Tratteggio qui i principali motivi per cui questo metodo dà concretamente pari opportunità di formazione ai bambini superdotati, come a tutti i bambini.
Il materiale è strutturato in modo da permettere l’autocorrezione dell’errore. È cioè evidente dalla disposizione finale del materiale se il lavoro è stato fatto correttamente, e c’è sempre un modo in cui il lavoro è visibilmente «giusto». Questo dà il gusto di portare ogni lavoro a compimento e dà certezza di giudizio.
Gli insegnanti stanno molto attenti a dare pareri sul lavoro piuttosto che sul bambino. Ad esempio, dicono: «Il tuo lavoro è ben fatto», invece che: «Bravo!». Oppure: «Bisogna correggere, è sbagliato!», invece che: «Hai sbagliato».
Questo atteggiamento non favorisce l’identificazione del bambino con il proprio lavoro, cosa che è molto importante perché abitua ad affrontare senza timori il rischio di sbagliare.
Il bambino quindi può avvicinarsi ad argomenti nuovi e affrontare le difficoltà con costanza, senza sentirsi inadeguato, considerando il non capire e lo sbagliare come incentivi e non deterrenti.
Un altro principio su cui si fonda il materiale montessoriano per la prima infanzia è l’isolamento della qualità: la caratteristica che si vuole insegnare è l’unico aspetto che differenzia il materiale usato a questo scopo. Ad esempio, per mostrare le dimensioni, si presentano oggetti che differiscono fra loro soltanto per la dimensione di cui ci si sta occupando. La chiarezza della conoscenza di base permette poi di costruire lo studio di infinite sfumature e varianti.
Il metodo montessoriano non prevede alcun embargo riferito alle età. I bambini possono percorrere il proprio itinerario individuale senza essere disturbati da programmi prestabiliti tarati sul livello medio della classe. I bambini possono ad esempio imparare a leggere a tre-quattro anni, senza esservi costretti, così come non sono obbligati a posticipare questo apprendimento fino ai sei anni. Questo vale per tutte le aree di insegnamento.
Inoltre, la possibilità di proporre ogni nuovo argomento di studio nel momento in cui il bambino è pronto a riceverlo permette di porre i bambini di fronte a prove difficili abbastanza da abituarli alla fatica, ma non abbastanza da scoraggiarli.
Fonte: Il Corriere della Sera.it
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