Cucinare con i propri bambini è un momento di condivisione ed è importante anche per educare i propri bambini ad un’alimentazione corretta. Mentre cucinano con la mamma, i bambini apprendono come possono trarre benessere dal mangiare i vari alimenti e queste nozioni gli saranno utili nel futuro.
La cucina così diventa una scuola di vita ed un luogo in cui rendere magico il rapporto tra la mamma ed i suoi piccoli.
Riprendendo la nostra rubrica In cucina con Montessori, mostriamo qui di seguito i 10 punti da ricordare quando cuciniamo con i nostri figli:
1. Cucinare insieme aiuta il bambino ad assumere un atteggiamento positivo e consapevole nei confronti di ciò che mangia: il cibo non gli viene solamente offerto in maniera passiva, egli diventa protagonista nella preparazione e trasformazione degli alimenti e avrà un atteggiamento favorevole anche verso cibi salutari come frutta e verdura. Porterà rispetto per quanto gli viene dato da mangiare perché comprenderà che dietro al piatto c’è il lavoro di chi l’ha preparato.
2.Un altro aspetto da non sottovalutare è la base del concetto d’igiene. Insistete perché il bimbo si lavi le mani prima di iniziare; mostrategli ogni volta che vi lavate le mani durante le preparazioni; lasciate che sia lui a pulire gli utensili.
3.L’igiene entrerà a far parte del suo vivere quotidiano con nozioni come lavarsi le mani prima di mangiare e non toccare il cibo con le stesse. Non leccare gli utensili (anche se molto invitanti) diventerà naturale.
4.Abituatevi a utilizzare tutti i sensi in cucina. Annusate i cibi e gli ingredienti, e invitate il bambino a fare altrettanto, descrivendo le sensazioni che provate; mostrategli come gli ingredienti si mescolano insieme per formare uno nuovo. Toccate il cibo. È caldo? Freddo? Umido? Ruvido?
5.Dal punto di vista linguistico, il lavoro in cucina vi permette di arricchire il linguaggio, nominando gli ingredienti, il materiale e gli utensili che utilizzerete con il giusto sostantivo utilizzando verbi precisi e arricchendo la rosa di aggettivi usati dal bambino. Descrivete ciò che fate, spiegategliene anche le ragioni e soprattutto evitate di utilizzare vocaboli fanciulleschi pensando che così il bambino comprenda più facilmente. Per esempio, mentre tagliate a fette una cipolla, invece di “a piccoli pezzi”, dite “a fette sottili”.
La mente del bambino è ancora in una fase assorbente e come una spugna imparerà ogni giorno nuove parole e concetti.
6.La cucina è anche un ottimo campo di pratica matematica. Enumerate tutto ciò che utilizzate, lasciate che sia il bambino ad aggiungere gli ingredienti delle ricette chiedendogli, per esempio, di metterne tre cucchiai. Cominciate a introdurre i concetti delle frazioni, dapprima con la nozione di metà e poi di un quarto.
7.Applicate la lezione in tre tempi anche durante le attività in cucina, anche per comprendere se il bambino ha assimilato un concetto e si può passare al successivo. Lasciate che utilizzi le capacità apprese. Potrà trasferire i cibi per le preparazioni con un cucchiaio, versare i liquidi e via dicendo. Ciò gli dimostrerà l’utilità di quello che ha imparato e gli darà fiducia in sé
stesso.
8.Mettetegli a disposizione strumenti a sua misura, potete trovarli nei negozi di giochi o su Amazon.it cliccando sulle immagini sopra e sottostanti.
9.Puntate sempre sull’ordine quando preparate un’attività. Il movimento compiuto deve essere da sinistra verso destra, come la scrittura; fornitegli uno spazio che sia confortevole e dedicato all’attività, ma anche delimitato – per esempio da un vassoio – per evidenziare anche l’eventuale errore.
10.Concludete l’attività con il riordino. Mettere a posto non è un compito ingrato, ma la conclusione dell’attività stessa. Siate vigili quando proponete al bambino delle attività potenzialmente pericolose. Ricordate inoltre che le devono essere un piacere, sia per il bambino che per voi e non un dovere.
Questo articolo è tratto dal libro “Come liberare il potenziale del vostro bambino da 3 a 6 anni. Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori” di Daniela Valente
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