I Giochi delle emozioni

Verso i 3-4 anni la maggior parte dei bambini ha acquisito un vocabolario abbastanza ampio ed iniziano a comprendere il significato di termini che indicano le emozioni più comuni, come contento, triste e arrabbiato. Iniziano a condividere le proprie cose e a giocare in gruppo. Mostrano i primi segnali di empatia, ad esempio avvicinandosi ad un bambino che piange per consolarlo.

E’ bene favorire da subito attività e giochi che mirano alla comprensione e al riconoscimento delle emozioni, per permettergli di capire cosa provano e di crescere in maniera consapevole dei propri stati d’animo. A questo proposito si possono creare per il proprio bambino piccolo, o in un ambiente di nido, delle carte, che potremmo chiamare Carte delle Emozioni.

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Attraverso queste carte si mostra al bambino l’espressione facciale corrispondente all’emozione. Sarebbe carino farne anche una versione realistica, con volti veri ed espressioni che indicano le emozioni attraverso l’espressione facciale. Si invita il bambino a imitare l’emozione presa, poi successivamente si può fare anche il gioco del memory (come mostra la foto in alto), invitando il bambino a cercare la coppia dell’emozione corrispondente.

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Set di 6 palline colorate rappresentanti diverse espressioni del viso. Clicca sull’immagine per saperne di più

Cartoncini delle facce emotive

Questi cartoncini possono essere utilizzati per allenare i bambini più piccoli al riconoscimento delle emozioni attraverso le espressioni del viso. Si possono ritagliare e fare delle schede da tenere proprio come fosse un’attività specifica. Possono essere utilizzate anche per mimare le emozioni.

Immagine tratta da: https://maestrocristiano.wordpress.com/2013/05/23/musica-a-scuola-tra-relax-ed-emozioni/

Immagine tratta da: https://maestrocristiano.wordpress.com/2013/05/23/musica-a-scuola-tra-relax-ed-emozioni/

Con i bambini dai 3 anni in su, infatti, l’attività del mimo ha un grande potere. Oltre a indurli in curiosità, se ben fatto, riesce a farli vivere in un momento quasi magico, dove la parola è assente e attraverso le espressioni facciali e corporee devono riconoscere qualcosa più o meno familiare. In questo modo memorizzano anche più facilmente i concetti astratti, come potrebbero esserlo le emozioni.

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Il termometro delle emozioni

Capire la diversa intensità delle emozioni è certamente un modo per insegnare la consapevolezza emotiva. Il termometro delle emozioni è un ottimo strumento da utilizzare sia in casa, per aiutare i bambini a capire a che livello sentono salire le loro emozioni(gioia, tristezza, rabbia) e sia in classe, sia in una primaria ma anche nelle classi successive, per tenere sotto controllo lo stato emotivo dei ragazzi anche e soprattutto se succedono eventi spiacevoli che coinvolgono il gruppo classe ( un litigio, un evento spiacevole ad un compagno…).

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Si può realizzare un termometro da appendere in casa o in classe ( in cartoncino o altro materiale). Si può, poi, invitare il bambino ( o a turno, nelle classi) ad incollare sul termometro l’emozione più intensa, attraverso le tessere delle emozioni che avremo precedentemente realizzato ( anche utilizzando il format delle schede riportate qui sotto)

Immagine tratta da: http://www.homemademamma.com/?s=termometro+delle+emozioni

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Insegnare a guardare le emozioni
Un’altra attività che attraverso il gioco aiuta molto, fin da piccoli, a relazionarsi con le emozioni e a riconoscerle è quella di fermarsi ad osservare le persone o le immagini nei libri. Un ruolo importante lo ha chi conduce il gioco, la mamma o l’educatrice, chiedendo “Secondo te questa persona o questo personaggio che emozione prova. Perché?” Invitando i bambini a riconoscere i segnali delle emozioni positive o negative.

Il nostro ruolo di educatori, come genitori e come coloro che lavorano con i bambini, è quello di puntare al benessere emotivo di ogni bambino, per fare in modo che diventi un adulto consapevole. Intervenire prima che si formi qualche tipo di disagio, attraverso il riconoscimento delle emozioni e la verbalizzazione delle stesse, è una delle tappe fondamentali per agire sulla manifestazione di disagi più grandi.
Trasmettere il benessere emotivo si può: attraverso giochi, letture e attività incentrate sulla trasmissione di conoscenze sul meccanismo dell’emozione e sulle modalità di pensiero più corrette.
Insegnare a gestire le emozioni significa donare un patrimonio affettivo che dura tutta la vita.

 

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Una risposta.

  1. giovanna ha detto:

    Questo gioco lo trovo molto interessante,perchè aiuta ad acquisire consapevolezza delle intensità delle proprie emozioni .

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