Certamente, come abbiamo accennato nel precedente articolo, l’empatia, ossia la capacità di mettersi nei panni dell’altro e nei suoi sentimenti, è una capacità che da una parte è innata e da una parte può essere sviluppata attraverso il buon esempio e lo stretto legame con l’affettività. Parlare ai bambini delle emozioni, invitandoli a riconoscerle e a verbalizzarle, è uno dei primi passi per insegnare l’empatia.
Il mondo emotivo è molto legato alla capacità empatica. Per questo, quando si parla di lezioni di empatia si parla, in termini poveri, di dedicare spazio e tempo alla sfera affettiva ed emotiva, insegnando ai bambini che conoscere e dare un nome alle sensazioni e alle emozioni, legate ad eventi particolari o di vita quotidiana, è certamente un passo importante per diventare adulti consapevoli e predisposti al confronto.
Vediamo insieme qualche suggerimento per trasmettere l’empatia ai nostri bambini:
• Diamo un nome ai sentimenti. Quando ci sentiamo arrabbiati o vediamo qualcuno che lo è , facciamolo notare al nostro bambino, indicandogli i segnali da cui lo stiamo capendo: tono della voce diverso, espressione corrugata… Lo stesso vale per indicare sentimenti di gioia o tristezza. Non abbiamo timore nel dirgli, ad esempio “Vedi, quel bambino piange perché forse è molto triste per qualcosa”
• Favorire la condivisione. Lodare il bambino quando condivide i suoi giochi, sottolineando come il suo amico sia felice di questo gesto, potrebbe favorire comportamenti simili, piuttosto che imporgli di dare i suoi giochi con fermezza.
• Incoraggiamo i bambini a verbalizzare le emozioni. Invitiamoli, quando accade qualcosa, a sottolineare lo stato d’animo che provano ad esempio, se si rompe un giocattolo. Invece di dirgli solo “si è rotto” invitiamolo a dire “ mi sento triste o arrabbiato perché ho rotto il mio giocattolo”.
La stessa cosa per le emozioni positive. Dire “ Mi sento felice oggi di mangiare il gelato con te” contribuirà a renderlo consapevole dei momenti positivi e delle emozioni gioiose.
• Mostriamo interesse. Dare il buon esempio aiuterà, più delle parole, il nostro bambino ad apprendere determinati comportamenti. Mostrarci interessate alle sue cose, o se ad esempio cade e si fa male, dicendogli “Mi dispiace molto che ti sia fatto male, tirati su” lo aiuterà ad adottare un comportamento simile anche con gli altri. Sarà certamente più partecipe nel legame con l’altro.
• Ascolto attivo. Mostrare ascolto e sottolineare al bambino quanto sia importante ascoltare gli altri è un primo passo per dare buone basi. Un buon ascoltatore saprà sicuramente confrontarsi con gli altri e prestare attenzione in maniera partecipata e non distratta.
• Favoriamo giochi e attività sulle emozioni. Giocare con pupazzetti e bambole, ad esempio è una buona strategia comunicativa per insegnare le emozioni attraverso toni di voce, situazioni e parole. Inoltre, attraverso le bambole impara a prendersi cura degli altri, come ha visto fare dai suoi genitori. Vedrete quante cose farà il bambino con la sua bambola e da lì capirete l’importanza del dare l’esempio!
- Leggiamo ai bambini. Attraverso la lettura di albi illustrati si possono indicare le emozioni, dicendo al bambino, ad esempio, “vedi, anche questo personaggio quando è arrabbiato assume una faccia buffa”. Oppure “Com’è felice questo personaggio, vedi che bel sorriso!”.
Attraverso questi piccoli accorgimenti possiamo certamente incentivare lo sviluppo e la presenza dell’empatia nei nostri bambini, per renderli adulti consapevoli e capaci a relazionarsi con gli altri. Ovviamente il nostro esempio e la nostra capacità di metterci in gioco, soprattutto nella sfera emotiva, ha una grandissima importanza e sarà quello che, più di tutto, arriverà prima.
E non dimentichiamo che l’empatia si insegna ai bambini parlando di emozioni.
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