Quello della libertà è probabilmente uno dei principi più discussi e mal interpretati del metodo Montessori.
Libertà non significa lasciar fare al bambino tutto ciò che vuole, senza limiti, come spesso molti credono. Significa invece lasciargli esprimere i suoi bisogni, i suoi impulsi interiori, dandogli la possibilità di scegliere (l’attività da fare, cosa mangiare e via dicendo) entro i limiti delle sue capacità.
La libertà d’azione del bambino troverà il suo limite nel rispetto degli altri e di sé stesso (quindi anche nella propria sicurezza).
La Montessori, ne La mente del bambino, racconta un aneddoto a proposito della differenza di comprensione del concetto di libertà. Una signora in visita a una scuola chiede a un bambino: “Così questo è il posto dove fate quello che volete, non è vero?”. Il bimbo le risponde: “No signora, noi non facciamo quello che vogliamo, vogliamo quello che facciamo”.
Al concetto di libertà è strettamente connesso quello dell’autodisciplina: lasciando il bambino libero, gli si fornisce il mezzo per raggiungere la disciplina. Questa, infatti, non viene dall’esterno – attraverso l’imposizione di qualcuno – ma è il bisogno che nasce dall’interno di rispondere alla propria voce interiore. Ecco perché la Montessori la definisce autodisciplina.
Tratto dal libro Come liberare il potenziale del vostro bambino – Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori per i primi tre anni